Mps può evitare un aumento di capitale
Mediobanca indica come......
Far slittare il rimborso dei Monti-Bond, tagliare del 10% gli asset ponderati per il rischio, farsi riconoscere dalla Bce 260 milioni di accantonamenti sui crediti, vendere il credito al consumo e il comparto leasing, cedere l'esposizione ai titoli sovrani. Sono queste, secondo gli analisti di Mediobanca Securities, le cartucce a disposizione di Banca Monte dei Paschi per ridurre l'ammanco di capitale individuato dalla Bce (2,1 miliardi di euro).
Cinque opzioni prima di valutare le alternative più "forti" come l'emissione di un bond additional Tier 1 o un aumento di capitale (Equita lo stima da 1,5 miliardi di euro). Peraltro gli analisti di Mediobanca ritengono poco probabile l'emissione di un bond additional Tier 1 in quanto le condizioni sono poco favorevoli perché Mps capitalizza poco (4,9 miliardi di euro al prezzo di chiusura di venerdì scorso, quindi meno dei 5 miliardi di euro dell'aumento di capitale concluso dalla banca quest'estate) e perché il costo di un tale finanziamento è considerato superiore a quello di un aumento di capitale.
Allora per gli analisti di Mediobanca Securities Mps deve prima spostare oltre la scadenza del 2016 il rimborso dei Monti bond per circa 800 milioni. Questa mossa ridurrebbe lo shortfall complessivo a 1,35 miliardi, ma comporterebbe un'erosione del 30% dell'utile per azione 2016. La seconda mossa è ottenere il riconoscimento, ai fini dell'asset quality review, di 260 milioni di accantonamenti su perdite attese. Mentre da un taglio del 10% circa degli asset ponderati per il rischio arriverebbe un contributo di 300 milioni.
Quanto alle dismissioni, il management di Mps potrebbe valutare, sempre secondo gli esperti di Piazzetta Cuccia, la vendita della divisione di credito al consumo (Consum.it), delle attività di leasing (Mps Leasing e Factoring) e delle filiali estere. In questo modo, l'istituto senese potrebbe liberare capitale tra i 70 e gli 85 punti base, scontando anche eventuali plusvalenze. Gli esperti di Mediobanca preferiscono comunque essere prudenti e scontare un impatto positivo in termini di capitale di 50 punti base.
Infine, Mps dovrebbe cedere l'esposizione ai titoli sovrani. L'esposizione indicata negli asset disponibili per la vendita a dicembre era negativa per 900 milioni, ma il miglioramento degli spread sulle emissioni italiane ha ridotto tale dato di circa 400 milioni. Pertanto, se l'istituto avesse la possibilità di cedere tale posizione, il core tier 1 ne beneficerebbe di 400 milioni.
Tuttavia a Piazza Affari il mercato continua a scontare l'ipotesi di un nuovo aumento di capitale da parte di Mps. L'azione va a singhiozzo. Al momento è di nuovo sospesa con un calo teorico del 20,90%. Il titolo ha segnato un minimo intraday a 0,792 euro, non lontano dal minimo dell'anno, toccato undici giorni fa, il 16 ottobre, a 0,7825 euro. Sostenuti gli scambi pari a 165 milioni di pezzi.
All'indomani dei risultati degli stress test, i sindacati hanno chiesto a Ilaria Dalla Riva, responsabile delle risorse umane del gruppo bancario senese, l'apertura di un confronto sulle prospettive strategiche e sui progetti di modifica del piano di ristrutturazione e del piano industriale. Un confronto, sempre più urgente in considerazione delle decisioni che Rocca Salimbeni dovrà concordare con gli esecutivi e gli organismi di vigilanza italiani ed europei, che dovrà svolgersi alla presenza dell'amministratore delegato, Fabrizio Viola. "Chi dirige l'azienda", hanno puntualizzato, infatti, i sindacati, "prenda atto che la gestione autoritaria e autoreferenziale ha prodotto solo effetti negativi sotto il profilo organizzativo, di clima interno e soprattutto di risultati".
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