Mps, il maxi aumento da 5 miliardi
Mps, il maxi aumento da 5 miliardi parte con uno sconto del 35,5%
Il cda ha deciso le condizioni dell'operazione di ricapitalizzazione da 5 miliardi di euro che partirà lunedì prossimo. Le nuove azioni saranno emesse a un prezzo di sottoscrizione di 1 euro. I soci che sottoscriveranno l’operazione pro-quota non subiranno effetto diluitivo
Dopo una riunione fiume del consiglio d’amministrazione, i vertici di banca Montepaschi di Siena hanno fissato il prezzo dell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro che partirà lunedì prossimo e per il quale la Consob ha dato il via libera mercoledì sera. Il cda, dopo quasi sei ore di discussione, ha deciso di riconoscere per la maxi-operazione, garantita interamente dal consorzio guidato da Ubs, uno sconto del 35,5% sul prezzo teorico dell’azione dopo lo stacco del diritto di opzione. Verranno emesse 4.999.698,478 azioni ordinarie a un prezzo di sottoscrizione di 1 euro, da imputarsi a capitale nel rapporto di 214 azioni di nuova emissione per ogni cinque possedute.
Il prezzo dell’azione dovrebbe ridursi dagli attuali 25,13 euro sotto la soglia dei 10 euro. Lo sconto non impatterà comunque sul valore della partecipazione detenuta dagli attuali azionisti perché coloro che decidono di non partecipare all’operazione saranno compensati dai proventi della vendita dei diritti. D’altra parte i soci che li eserciteranno e sottoscriveranno l’operazione pro-quota non subiranno l’effetto diluitivo. La Fondazione Mps, che è scesa al 2,5% del capitale e di recente ha chiuso un accordo parasociale sul 9% con i sudamericani di Fintech (4,5%) e Btg Pactual (2%), ha già fatto sapere che aderirà all’aumento insieme ai nuovi azionisti investendo complessivamente 450 milioni di euro.
Tra gli altri che si sono già detti disponibili a sottoscrivere l’operazione anche il socio industriale francese Axa, che detiene il 3,72% del capitale. Al momento del via libera dell’assemblea degli azionisti di fine maggio il presidente Alessandro Profumo aveva detto che Mps “non è più un problema per il Paese” e grazie ai Monti bond (i 4 miliardi di aiuti di Stato), che verranno restituiti nei tempi fissati, “abbiamo evitato l’azzeramento del patrimonio” della banca.
Il calendario dell’offerta prevede che i diritti d’opzione saranno esercitabili da lunedì prossimo fino al 27 giugno, mentre per venderli ci sarà tempo fino al 20 giugno. Venerdì invece è attesa la pubblicazione del prospetto informativo.