MPS: il Tesoro accelera sul'addio al tetto del 4%
La Repubblica evidenzia che il piano di ristrutturazione di Monte dei Paschi di Siena è arrivato a Bruxelles. ...
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La Repubblica evidenzia che il piano di ristrutturazione di Monte dei Paschi di Siena è arrivato a Bruxelles. In attesa di una risposta della Commissione, che dovrebbe arrivare entro la fine del mese di agosto, emergono alcuni paletti di cui il Tesoro si è reso garante. In primis l'abolizione del tetto del 4% al possesso azionario, Fondazione esclusa.Con la presentazione del piano, intanto, è arrivato il via libera ufficiale e definitivo al Monti Bond: 4,07 miliardi di euro "senza i quali Mps non starebbe in piedi".Sono state smentite, invece, le voci su una delega per l'aumento di capitale da uno a due miliardi di euro. ...
Sono stati il ministro liberal Fabrizio Saccomanni e i «guardiani» di Bruxelles ad assestare l'ultima spallata affinché il Monte Paschi, e quindi la sua Fondazione (dominata dal Pd senese), cancelli dallo Statuto la barriera che limita al 4% i diritti di voto dei soci privati. In sostanza tutti tranne l'ente di Palazzo Sansedoni, che controlla il 34% della banca: ieri in Borsa, Mps ha chiuso a 21 centesimi (+1%).
Da quanto si legge dalla relazione del cda, il Tesoro ha fatto pervenire la richiesta per lettera il 13 giugno, invitando Rocca Salimbeni a convocare l'assemblea per modificare le regole del gioco: venerdì scorso il board ha fissato l'assise per il 18 luglio, come indicato dall'Europa. Nel documento, trasmesso anche a Bankitalia (di cui Saccomanni è stato direttore generale), il Tesoro evidenza come sia la Commissione Ue a volere che Siena volti pagina, «liberalizzando» il libro soci. In gioco c'è una partita delicatissima, l'assenso europeo ai 4 miliardi di aiuti che Mps ha già incassato tramite i Monti bond.
È il denaro su cui si basa l'operazione di rilancio impostata dall'ad Fabrizio Viola e dal presidente Alessandro Profumo, che ieri hanno inviato a Bruxelles, sempre tramite il Tesoro, il piano industriale aggiornato. Nella lettera via XX Settembre cita in particolare il «documento» che l'Italia dovrà sottoscrivere, «essendo tenuta ad assicurare il rispetto degli impegni richiesti» da Bruxelles. In caso contrario l'Europa «potrebbe ritenere» il denaro versato nelle casse del Monte con i Monti Bond «non compatibile con il quadro comunitario in materia di aiuti di Stato e disporne il recupero». In sintesi un aut-aut per Rocca Salimbeni e la sua Fondazione che sta per cambiare i vertici, con l'uscita di Gabriello Mancini.
In parallelo procede la verifica con le parti sociali sul piano industriale, approvato a dicembre: 1.660 prepensionati, di cui gli ultimi scivolati sul fondo esuberi questo mese, e 1.100 esternalizzazioni. Ieri il capo delle risorse umane Ilaria Dalla Riva ha incontrato per un'oretta il primo tavolo sindacale nella sede di via Camollia, ma dopo una breve analisi tutto è stato rimandato a luglio-agosto, quando saranno noti i numeri della semestrale. Per quel periodo dovrebbero inoltre essere chiari anche gli eventuali ulteriori sforzi richiesti dalla Unione Europea.
Quanto invece al vecchio Mps, tutti gli ex vertici hanno ormai fatto ricorso contro le sanzioni comminate da Bankitalia: ieri ha chiuso la lista Francesco Gaetano Caltagirone.
Quotazioni: BCA MPS