MPS: domani CdA affronta nodo tetto 4%
Il consiglio di amministrazione della banca Mps è convocato per domani per discutere le modifiche alla norma statutaria che limita al 4% i diritti di voto per tutti i soci ad eccezione della Fondazione.
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ROMA, 12 giugno (Reuters) - Il consiglio di amministrazione della banca Mps è convocato per domani per discutere le modifiche alla norma statutaria che limita al 4% i diritti di voto per tutti i soci ad eccezione della Fondazione.
Lo riferiscono due fonti vicine alla situazione aggiungendo che la riunione potrebbe concludersi, tuttavia, senza la convocazione dell'assemblea cui spetta di cambiare lo Statuto.
Interpellata, la banca non ha commentato.
"Mi risulta che il cda sia convocato per domani, ma potrebbe anche essere che rinviano la decisione su alcuni punti, come quello sul 4%", ha detto una delle fonti, secondo la quale il consiglio avrebbe in agenda anche "il piano industriale".
Si tratta del piano di ristrutturazione che Mps, che ha ricevuto dal Tesoro un capitale di 4 miliardi di euro con la sottoscrizione dei cosiddetti Monti Bond, deve presentare a Bruxelles entro il 17 giugno per avere il definitivo via libera agli aiuti.
La commissione vorrebbe - come pure la Banca d'Italia - che cadesse il limite di voto per gli azionisti privati. Su questo c'è la chiara volontà del presidente di Mps Alessandro Profumo e dell'AD Fabrizio Viola, che hanno più volte spiegato che togliere quel limite faciliterà l'ingresso del nuovo soci a cui la banca ha riservato un futuro aumento di capitale da un miliardo di euro, con cui intende ripagare parte degli aiuti pubblici ricevuti.
Mps è controllato dalla Fondazione Mps con il 33,67% ed ha in scadenza il presidente e l'organo amministrativo (Deputazione) per il 4 di agosto.
Il neo sindaco Bruno Valentini - il Comune di Siena esprime, tra gli enti nominanti, il maggior numero dei membri della Deputazione - tra le prime cose dette dopo l'elezione ha puntualizzato che toccherà alla nuova Deputazione della Fondazione, che sarà eletta ad inizio agosto, esprimersi sullo statuto della banca, per il 4%.
Questo cambio della guardia in Fondazione si sovrappone anche a uno storico cambio di statuto per l'ente di Palazzo Sansedoni, che sta solo aspettando il via del Tesoro dopo le ultime modifiche richieste, con la Deputazione che dimagrirà a 14 membri nominati da Comune (4), Provincia (2) Regione (1), Camera di Commercio, Università di Siena, Università per Stranieri, Curia, Consulta del Volontariato e altri due posti per organismi internazionali e nazionali scelti.
(Stefano Bernabei)
Mps: il cda pronto a togliere il tetto del 4%. Serve per l'Ok di Bruxelles ai Monti bond
Sale la temperatura a Rocca Salimbeni. In pochi giorni il presidente Alessandro Profumo e l'amministratore delegato Fabrizio Viola devono gettare le vere fondamenta del nuovo Monte dei Paschi. Fra domani e venerdì dovrebbe infatti tenersi il consiglio di amministrazione per eliminare il tetto del 4% ai diritti di voto ai soci diversi dalla Fondazione.
Lo stesso consiglio dovrà poi convocare un'assemblea straordinaria per fine luglio a cui sottoporre la modifica dello statuto. Un passaggio decisivo in vista dell'appuntamento di lunedì quando Viola consegnerà alla Commissione europea il nuovo piano di ristrutturazione del gruppo. Bruxelles, infatti, accenderà il semaforo verde ai 4,07 miliardi di Monti bond solo con il piano aggiornato e l'eliminazione del vincolo del 4%.
Su quest'ultimo passaggio la Fondazione Mps non si metterà di traverso anche perché in vista della cessione sul mercato di un altro pacchetto di circa il 15% della sua quota (oggi pari al 33,7%) necessaria per restituire 350 milioni di debiti alle banche creditrici, l'ente senese ha bisogno che il titolo del Monte riprenda vigore. E meno ostacoli all'ingresso di nuovi soci ci sono, più le azioni Mps guadagnano appeal sul mercato. Il passaggio in cda non sarà però del tutto indolore. Secondo quanto riferiscono fonti finanziarie, infatti, all'eliminazione del tetto sarebbero contrari almeno due rappresentanti del board: il vicepresidente della banca Marco Turchi e il consigliere Angelo Dringoli.
I riflettori restano dunque accesi sul peso in banca della Fondazione che entro agosto dovrà anche rinnovare il suo presidente e i membri dell'esecutivo. «Noi garantiamo che non ci sarà più ingerenza, non ci sarà più un presidente della banca scelto dalla politica», ha detto il nuovo sindaco di Siena, Bruno Valentini (Pd), che si è aggiudicato il ballottaggio con il 52% dei voti. Del resto il Comune, con il nuovo statuto dell'ente che limita al 50% il peso della politica nella governance, potrà nominare solo 4 dei 14 membri della deputazione amministratrice che poi a sua volta sceglierà il nuovo presidente (rispetto agli attuali 8 su 16) .
Non ha dunque la forza di un tempo per imporre un suo "nome". Valentini deve inoltre fare i conti con una parte della sua stessa maggioranza in consiglio comunale che ha già cominciato ad alzare la voce: come quella di area cattolica vicina al presidente del consiglio regionale Alberto Monaci che ieri è tornato a difendere il tetto per i soci privati del Monte. Mentre si agita anche l'ala di Franco Ceccuzzi, l'ex sindaco coinvolto insieme a Mussari nel crac del pastificio Amato, che può già contare su sette consiglieri comunali su dodici. E mentre i politici discutono, Profumo va avanti. Europa permettendo.