Caso Mps, scontro al palazzo di giustizia
Il presidente del tribunale scrive al Csm sul Gip: "Non si sente all'altezza". Lui risponde: "Non è vero"
«Non voglio essere sollevato dall’indagine su Mps». È stato costretto ad una smentitail Gip del Tribunale di Siena Ugo Bellini, all’indomani della pubblicazione della lettera scritta dal Presidente del Tribunale senese Stefano Benini, e indirizzata al Consiglio Superiore della Magistratura. Nella missiva, destinata anche alla Corte d’Appello di Firenze, e datata 26 aprile, il Presidente del Tribunale di Siena aveva pesantemente tirato in causa proprio il Gip senese. «Non c’è giorno che (Bellini, ndr) non chieda di essere sollevato da quelle funzioni», aveva scritto il Presidente del Tribunale, concludendo: «La demotivazione e il timore di non essere all'altezza del compito, quantitativamente e qualitativamente, sono evidenti».
Ma Bellini, visibilmente risentito per il danno d’immagine seguito alla divulgazione della lettera, nel pomeriggio ha voluto rispondere in prima persona alle parole del Presidente del Tribunale. «Non è vero che ho chiesto di essere sollevato dalle indagini che attengono alla complessa vicenda afferente a Mps» ha precisato, smentendo di fatto il contenuto della lettera. «Semmai, ho chiesto un aiuto affinché, almeno temporaneamente, fossi sollevato da tutte le altre incombenze che mi sono state assegnate con regolarità, in particolare nel settore civile e fallimentare. Ma non ho mai avuto paura di non essere all'altezza dell’indagine su Mps, né ho manifestato ai colleghi il timore di non poter far fronte all'impegno, seppure gravoso» ha affermato Bellini nel pomeriggio di oggi. Proseguendo, il Gip ci ha tenuto a ribadire più volte di essere rimasto «colpito perché, dalla lettera, il dottor Bellini ne usciva con una brutta immagine, nel mezzo di un documento che sembrava puntasse soprattutto a impietosire i duri giudici. Non condivido quell’immagine, e l’ho voluto dire oggi».
E proprio durante l’improvvisata conferenza stampa, convocata in gran fretta nel suo studio ai piani alti del Palazzo di Giustizia di Siena, il Gip è stato raggiunto da due telefonate che gli chiedevano conto di cosa stesse succedendo. Dall’altro capo del telefono, in primis, proprio il Presidente del Tribunale Benini, che chiedeva lumi sull’improvvisa conferenza convocata dal Gip, quasi a testimonianza del clima poco disteso nelle aule del Palazzo di Giustizia senese. Pochi minuti dopo, la telefonata del Presidente della Corte d’Appello di Firenze, probabilmente anche lui avvertito dell’incontro in corso. A quel punto, però, Bellini ha voluto gettare acqua sul fuoco, ribadendo che «la telefonata del presidente Benini era attesa, e anche con lui ho voluto chiarire la mia posizione».
Restano, però, soprattutto le parole contenute nella dura lettera indirizzata al Csm dal Presidente del Tribunale, che oltre a manifestare dubbi sulla posizione del Gip, ricordava anche le carenze numeriche del personale, e «l’esigenza di rafforzare l'organico con magistrati dotati di sufficiente esperienza e cognizione della materia». Da ricordare anche che il Gip Bellini, da circa sette anni in forza al Palazzo di Giustizia di Siena, si è sempre occupato del civile negli ultimi 15 anni, come ha ribadito più volte. «Due anni fa, quando se ne andò il Gip Bagnai, il Presidente del Tribunale ha ritenuto di assegnarmi all'ufficio del Gip, e ho dovuto imparare la materia, aggiornandomi» ha confermato Bellini, che attualmente ricopre anche la funzione di Gup, da cui gestisce i diversi filoni dell’indagine sulla banca senese.