Sequestri: La decisione si sposta a settembre
Ma il nuovo problema sono i pochi giudici, possibili problemi per l’inchiesta
Potrebbe slittare alla fine di luglio, o ai primi giorni di settembre, la decisione definitiva sul decreto di sequestro dei pm senesi per banca Nomura (1,8 miliardi) e per gli ex vertici di Mps Giuseppe Mussari (2,3 miliardi), Antonio Vigni (9,9 miliardi) e Gianluca Baldassarri (2,2 miliardi), decreto che il gip di Siena Ugo Bellini, nei giorni scorsi, non ha confermato. I magistrati entro lunedì prossimo presenteranno il ricorso contro la decisione del giudice al tribunale del riesame ma, qualunque sarà la decisione che verrà presa (entro maggio), è già chiaro che sul provvedimento dovrà poi pronunciarsi la Cassazione alla quale farà ricorso la procura, nel caso di un altro no del riesame,osi rivolgeranno i difensori degli indagati qualora la decisione dovesse essere a loro sfavorevole.
Uno stop comunque dovuto anche alle carenze di "personale" del tribunale senese. Proprio l'organico, i giudici in servizio a Siena sono complessivamente 8, compreso il presidente, potrebbe creare problemi per la composizione del collegio giudicante ma, soprattutto, per gli atti successivi quando ci sarà la necessità di un giudice che non abbia avuto un ruolo fino a quel momento. E ancor più i problemi sorgerebbero se qualcuno degli indagati dovesse chiedere un rito alternativo.
Non è improbabile che dopo la richiesta di 'rinforzi', avanzata nelle scorse settimane dalla procura, qualcosa del genere possa essere fatto anche dal presidente del tribunale. Per i pm Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso la decisione del gip è comunque uno stop non tanto per l'inchiesta, che andrà avanti, quanto per ogni altro provvedimento che i magistrati avessero avuto in mente di chiedere. E potrebbero slittare di qualche mese anche i tempi per la chiusura dell'inchiesta principale sull'acquisizione di Antonveneta da parte di Mps.
Servizio integrale nel Corriere di Siena del primo maggio