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Mps, Brasiliani e messicani nella Fondazione

Andre Esteves e Martínez Guzmán entrano nel capitale del Monte

Mps, Brasiliani e messicani nella Fondazione

Da Huffington Post


Samba, Messico e nuvole. Il fondo messicano Fintech e la brasiliana Btg Pactual sono i nuovi compagni di viaggio della Fondazione Mps che questa mattina ha venduto al prezzo di quasi 24 centesimi per azione un altro 6,5% del Monte dei Paschi, di cui il 4,5% a favore della Fintech Advisory Inc e il 2% a favore della BTG Pactual Europe LLP (con la facoltà di designare fondi da esse gestiti). L’ente guidato da Antonella Mansi non ha solo trovato altri due compratori, dopo il colosso americano Blackrock. Ma anche il nuovo socio strategico che, si legge in una nota, serve per garantire “la stabilità dell’assetto societario della Conferitaria” e per “preservare il significativo legame storico con il territorio di riferimento”.

Con i messicani e i brasiliani la Fondazione ha infatti firmato un patto parasociale relativo, tra l’altro, alla governance della banca “e a taluni limiti al trasferimento delle azioni conferite al patto” (il cosiddetto lock-up). Ma soprattutto ha ottenuto l’impegno dei due nuovi partner a mantenere le quote partecipative, per un totale del 9% dell’attuale capitale del Monte (6,5% dei sopra citati acquirenti e 2,5% della Fondazione), nonché del 9% del capitale sociale che risulterà a seguito dell’esecuzione dell’aumento di capitale di 3 miliardi atteso per maggio. L’efficacia degli accordi, già approvati dalla Deputazione Amministratrice dell’Ente, è comunque condizionata all’ottenimento delle autorizzazioni di Tesoro e Bankitalia.

Ma chi sono i nuovi amici della Mansi? Fintech Advisory Inc. è un’investment management company fondata nel 1987 con sede a New York. Nell’autunno del 2013 è finita alla ribalta delle cronache finanziarie per aver comprato Telecom Argentina sborsando a Telecom Italia ben 960 milioni di dollari. Dietro questo fondo con investimenti in tutto il continente latinoamericano c’è David Martínez Guzmán, considerato il messicano più influente di Wall Street dove pare vada in giro in metropolitana, senza giacca e cravatta. Ha iniziato la carriera acquistando aziende in difficoltà finanziaria per ridimensionarle e venderle. Oggi gli investimenti di Fintech vanno da New York fino alla Patagonia, Guzmán controlla il 40% della holding di tv Cablevisión e del gruppo editoriale argentino El Clarín. Ha anche il 5% della Banca di Sabadell e fa parte del suo consiglio di amministrazione. Il tycoon messicano ha inoltre partecipato a quasi tutte le ristrutturazioni del debito sovrano degli ultimi 25 anni, dall’America latina alla Grecia passando per la Russia come ha ricordato lui stesso nel marzo del 2013 in un suo intervento apparso sulle pagine salmonate del Financial Times dal titolo “I giudici americani mettono a rischio la finanza internazionale”.

Nel capitale del Monte Guzmán entra a fianco della banca d’affari brasiliana BTG Pactual che ha investito su Mps attraverso la controllata londinese attiva nell’asset management, BTG Pactual Europe. La capogruppo è la più grande banca d’affari del Brasile ed è guidata dal magnate Andre Esteves che punta a farla diventare la Goldman Sachs del Sudamerica. Entrato in Pactual dopo la laurea a 21 anni, nel 1989, Esteves ha fatto tutta la carriera interna diventando ben presto il più giovane partner della banca d'affari brasiliana e infine il suo numero uno. Fino al 2006, quando ai manager di Pactual arriva un’offerta che non può rifiutare: la svizzera Ubs mette sul piatto 2,6 miliardi di dollari per rilevare l'intero capitale. Esteves accetta ma non si ferma. Liquidata la sua quota nel colosso svizzero, fonda un'altra boutique finanziaria che chiama Btg. E nel 2009 arriva il secondo colpo di fortuna. Ubs, travolta dalla grande crisi, deve iniziare una cura dimagrante per aggiustare i coefficienti patrimoniali. Finisce così: Esteves usa la sua nuova Btg e ricompra Pactual con i soci, pagando 2,5 miliardi di dollari.

Capitani coraggiosi o lanzichenecchi? Di certo la Mansi ha scelto il tandem Guzmán-Esteves come compagni di banco nel capitale del Monte dei Paschi dove la Fondazione ha dunque volontà di rimanere. Alzando la mano anche quando ci sarà da rinnovare il consiglio di amministrazione della banca senese.