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Prometeia: sentiero è stretto ma sistema...

Il sistema bancario italiano si troverà ad affrontare un altro triennio difficile con una crisi economica che continua a mordere e vincoli regolamentari sempre più stringenti.....

Prometeia: sentiero è stretto ma sistema...

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da reuters.com - che ringraziamo - esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di questo sito, che rimane autonoma ed indipendente.


Banche Italia, Prometeia: sentiero è stretto ma sistema ancora solido

MILANO (Reuters) - Il sistema bancario italiano si troverà ad affrontare un altro triennio difficile con una crisi economica che continua a mordere e vincoli regolamentari sempre più stringenti.

Nel suo complesso rimarrà comunque solido senza la necessità di significativi interventi aggiuntivi di patrimonializzazione e con una redditività del capitale, anche se bassa, comunque ancora positiva.

E' il quadro che emerge dal Banking Day 2013 di Prometeia che per il triennio 2013-2015 stima utili netti cumulati di circa 21 miliardi, in ripresa dalla perdita di 16 miliardi del triennio chiuso al 2012, ma solo un terzo degli oltre 61 miliardi di utili dei tre anni che hanno preceduto la crisi del 2008.

Già quest'anno, dopo il rosso del 2012 il sistema dovrebbe tornare in utile per 2,4 miliardi.

"E' un sistema bancario che, per le condizioni di mercato esterne, i vincoli regolamentari e considerate anche le azioni di ristrutturazioni già intraprese, nel prossimo triennio avrà una redditività del capitale molto modesta ma comunque positiva", commenta Giuseppe Lusignani, vicepresidente di Prometeia nel corso della presentazione del Banking Day 2013.

La redditività sul capitale è prevista allo 0,9% nel 2013 e al 3,7% nel 2015.

"Tutto sommato il sistema sta reagendo alla forte debolezza del quadro economico. E' ancora in grado di generare dei flussi di ricavi tali da coprire i costi - comunque visti in calo - e il flusso delle alte rettifiche senza intaccare il patrimonio. E' un sistema che non guadagna ma continua a mostrare solidità in termini patrimoniali", aggiunge.

Lo scenario macro di Prometeia incorpora per l'Italia l'attesa di un proseguimento della recessione nel 2013 con un Pil negativo dell'1,9% e un primo segnale positivo di crescita solo nell'ultimo trimestre.

Nel 2014 e 2015 il Pil è visto in ripresa di +0,5% e +1,2%. Sul fronte dei governativi a fine triennio il rendimento sul Btp a 10 anni è previsto intorno al 3,8% e lo spread sul Bund sotto i 200 punti base.

GAP CAPITALE PER BASILEA 3 STIMATO A 4 MILIARDI

In questo contesto, se non si intravedono significativi interventi di patrimonializzazione a livello di sistema, non si possono certamente escludere singoli casi dove potranno emergere criticità sul capitale anche in considerazione de requisiti richiesti da Basilea 3.

Considerando le prime tredici banche italiane quotate, il gap di capitale necessario per raggiungere nel 2019 un common equity sopra il 7% è attualmente stimato da Prometeia a 4 miliardi di euro, cifra che comprende anche le necessità di Mps visto che i Monti bond non sarebbero inclusi nel ratio.

A livello aggregato il campione di banche potrebbe già contare su un common equity dell'8,1% calcolato con gli standard di Basilea 3 (equivalente al 10,6% di Core Tier 1 calcolato al 2012).

Segnale, questo, che il sistema bancario italiano ha ridotto negli ultimi anni il differenziale con i principali gruppi europei grazie sia agli aumenti di capitale effettuati che alle azioni di riduzione degli Rwa.

"Per le banche più grandi il gap con l'Europa è stato colmato", sottolinea Lusignani.

PEGGIORA QUALITA' CREDITO, IN 2013-2015 RETTIFICHE A 48 MLD

La debolezza dell'economia in tutti i settori continuerà a pesare sui bilanci bancari attraverso l'aumento dei crediti deteriorati che determinerà un flusso di rettifiche su crediti ancora elevato: Prometeia stima per il triennio rettifiche cumulate per 48 miliardi, di cui 19 miliardi quest'anno.

Le previsioni sono compatibili con l'aumento del tasso di copertura sulle esposizioni deteriorate visto salire a fine 2015 al 40,3%.

Il costo del rischio rimarrà quindi ancora elevato fino a tutto il 2013 (stima 116 pb) per scendere gradualmente fino al 2015 a quota 83 pb, agli stessi livelli del 2011.

Questo farà si che anche le erogazioni di credito rimarranno limitate: al netto delle sofferenze, il credito a famiglie e imprese si ridurrà nel 2013 dell'1,9% e tornerà a crescere solo nei due anni successivi (+2% nel 2015).

Altro tema cruciale è quello del funding. Le condizioni più stabili sui mercati finanziari determineranno un ritorno parziale alla raccolta obbligazionaria sul mercato wholesale, mentre resterà elevato l'incentivo per una ricomposizione della raccolta verso forme più stabili e per un allungamento delle scadenze.

(Andrea Mandalà) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia