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Antonveneta non esiste più

Cambia l’Abi e diventa Mps. La banca padovana chiude i battenti il 26 aprile alle 13.15. Il processo di incorporazione è già iniziato. Da lunedì 43 filiali in meno.

Antonveneta non esiste più

VENEZIA — Segnatevi bene questo passaggio: venerdì 26 aprile alle ore 13.15 il codice 05040 cesserà di esistere e sarà sostituito dallo 01030. Questi numeri non vi dicono nulla? Eppure il codice Abi, quello assegnato come identificativo dall'Associazione bancaria italiana a ogni singolo istituto di credito, è l'anima di una banca. E quella di Antonveneta è appunto lo 05040. Il codice-anima dell’istituto padovano infatti è destinato a sparire per avvenuta assimilazione da parte della sua controllante, il Monte dei Paschi di Siena. Qualche cliente comunque si era già ampiamente accorto del passaggio. Dopo la firma dell'accordo sindacale che ha visto anche la Cgil conciliante, da un paio di giorni a questa parte il portale on line - quello usato normalmente per controllare il conto corrente e per fare i bonifici - non funziona più. Per tornare a fare qualche operazione su internet bisognerà infatti aspettare lunedì 29, quando sarà completato il trasferimento delle piattaforme informatiche delle filiali di Mps, ex Antonveneta.

Ma i disagi per i correntisti non si fermano qui: per tutta la settimana non sarà possibile pagare le bollette agli sportelli, aprire conti correnti o chiudere posizioni. Nel fine settimana che va dalle 13.15 di venerdì 26 alle 8 di mattina di lunedì 29 inoltre è possibile che ci siano problemi (limitati) con gli sportelli bancomat ed è quindi è consigliato di prelevare entro venerdì mattina oppure rassegnarsi a usare la propria tessera bancomat nello sportello di un altro istituto pagando la commissione prevista dal cambio del circuito. Insieme al codice Abi (che andrà a modificare l’iban dei clienti) da lunedì spariranno sui documenti anche le intestazioni di Antonveneta che verranno sostituite con il simbolo dell'istituto di piazza Salimbeni. Lunedì mattina infine non riapriranno i battenti 43 filiali in tutto il Nordest (altre 24 chiuderanno il 19 maggio) per cui i correntisti devono affrettarsi a svuotare le cassette di sicurezza se non vogliono incorrere in qualche problema di accesso. L’area più penalizzata dalle chiusure sarà Padova (che vedrà sparire 13 sportelli), seguita da Treviso e Verona che conteranno 12 e 10 filiali in meno rispetto a oggi. Saranno 7 e 7 le chiusure di Venezia e Vicenza e 4 e 2 quelle di Rovigo e Belluno.

I clienti delle filiali destinate alla chiusura hanno ricevuto questa mattina la lettera della direzione che indica la nuova filiale di riferimento. «È la fine di una storia iniziata nel 1866, anno in cui è nata la Banca Mutua di Credito Popolare di Padova - racconta Umberto Baldo che con la segreteria della Uil Credito ha seguito tutta la trattativa dell’incorporazione - ma non è un cambiamento drammatico né per i lavoratori né per la clientela». Tanto che i bancomat e le carte di credito rispetteranno le normali scadenze e le insegne di Antonveneta resteranno ben in vista nelle filiali. Per mantenere il marchio? Non proprio. È che togliere la scritta Antonveneta e sostituirla con Mps costa troppo. E visti i conti dell’istituto senese è meglio andare al risparmio.

Alessio Antonini

Da: corrieredelveneto.it


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BAV, FUSIONE, INCORPORAZIONE,