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MPS: Credit Suisse è sicura: "Utili dal 2015"

Per Credit Suisse, Monte dei Paschi ha una bassa visibilità, ma sta procedendo sulla strada giusta....

MPS: Credit Suisse è sicura:

Dal Corriere di Siena


Terremoto nella rete della promozione finanziaria di Mps, prossima all’incorporazione in Widiba. Il responsabile della rete Mario Incrocci ha lasciato la società dopo 10 anni: una rottura confermata dallo stesso manager, raggiunto al telefono da BLUERATING, il quale non ha specificato le ragioni dell'interruzione del rapporto, avvenuta ieri, né la sua futura destinazione. Secondo alcune fonti interpellate sul mercato, la decisione potrebbe essere dipesa da insanabili divergenze con la dirigenza di Widiba. Non solo: sarebbe dimissionario anche Luca Zaccagnini (nella foto a sinistra), general manager del Nord Italia, anche lui da 10 anni in Mps, dove ha costruito quasi da zero la struttura di promozione finanziaria nel Nord Italia, arrivando a coordinare una struttura con 2 miliardi di euro in gestione.

Intanto per Credit Suisse, Monte dei Paschi ha una bassa visibilità, ma sta procedendo sulla strada giusta. La banca svizzera - come riferisce Milano Finanza - "ha incorporato nelle proprie stime un taglio del margine di interesse dell'1%, una continua riduzione dei costi del 2-3% tra il 2015 e il 2016. Mentre per quest'anno Mps ha quasi completato i propri obiettivi di riduzione dei costi e le nuove stime di Credit Suisse incorporano 100 milioni circa di ulteriore risparmi grazie ai 1.300 esuberi ancora da contabilizzare" con nuove stime che "nel prossimo trimestre gli accantonamenti continueranno a essere elevati (0,9 miliardi di euro rispetto agli 1,26 miliardi del terzo trimestre con un tasso di crescita di 400-500 milioni). Di conseguenza gli esperti di Credit Suisse si aspettano che Mps accumuli ulteriori perdite per circa 269 milioni di euro nell'ultimo trimestre di questo esercizio e che poi torni gradualmente a rivedere un utile: 84 milioni nel 2015, 400 milioni nel 2016 e 694 milioni nel 2017".

"Credit Suisse - sostiene Milano Finanza - ha confermato la raccomandazione hold sul titolo, portando però il target price da 1 a 0,8 euro. Un prezzo obiettivo che incorpora già l'impatto dell'aumento di capitale annunciato e alcuni benefici a fronte dei minori accantonamenti per i crediti deteriorati nel biennio 2015-2017 che dovrebbero ulteriormente accelerare il processo di pulizia di bilancio".

Il nuovo target price di Credit Suisse a 0,8 euro nasce da tre scenari e Milano Finanza lo spiega attentamente: "Il primo scenario - sostiene - simula un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro non abbinato a un'ulteriore pulizia di bilancio. Si avrebbe un tangible book value diluito del 25% e lascerebbe la banca sovraccapitalizzata con un CET1 al 12% a fine anno. In questo scenario il target price di Mps sarebbe pari a 0,75 euro con un 8% di upside. "Assegniamo un 20% di probabilità a questo scenario", affermano gli analisti.

"Il secondo scenario simula un aumento di capitale da 2,5 miliardi abbinato a una pulizia di bilancio per 3 miliardi di euro derivante dall'asset quality review. Si avrebbe una diluizione del 40% del tangible book value e un CET1 del 10% a fine anno. In tale scenario, a cui Credit Suisse dà più chance (35%), con nessun eccesso di capitale il target price si attesterebbe a 0,8 euro (possibile upside del 17%)".

"Nel terzo scenario si prevede un aumento di capitale da 2 miliardi e una parziale pulizia di bilancio per 1,5 miliardi. Si avrebbe una diluizione del 30% del tangible book value e un CET1 al 10,6% a fine anno. Con un eccesso di capitale di 0,5 miliardi di euro, il target price si attesterebbe sempre a 0,8 euro (13% di upside). Secondo Credit Suisse questa opzione, "a metà strada", è la più probabile (45% di probabilità)".